Testo Critico - www.ornellarovera.it

Stralcio del testo di Claudia Migliore sulla rivista online Biancoscuro

 

"Scaglie Party" Mutazione di un materiale inedito per l’Arte

Mostra bipersonale di SILVIA FUBINI e ORNELLA ROVERA

La mostra organizzata dal Politecnico di Torino con Biennale Tecnologia vuole inserirsi nel panorama artistico scientifico, attraverso l’utilizzo di PETALO®, PET riciclato fornito dalla DENTIS Recycling Italy, azienda leader del Piemonte, nel settore del riciclo plastico. Entrambe le artiste pur utilizzando lo stesso materiale, piccole scaglie di plastica, seguono un percorso ben differenziato, sia per quanto riguarda l’idea concettuale delle opere che per la composizione delle stesse.

 

Ornella Rovera, affronta lo stessa tema e lo stesso tipo di materiale con delle installazioni light box. Il pensiero di Ornella è molto complesso e si rifa al pensiero del vivere e della vita. Un pensiero questo, molto più elevato del semplice vivere umano e le sue spirali esprimono proprio questo.

Una armonica geometria vuota, che si riempie di materiale, che non respinge ma accoglie, vuoti che diventano pieni, ed ecco che l’atto della costruzione dell’opera diventa quasi performance estesa all’installazione.

Ornella Rovera però, sottende qualcosa di non detto, una parola che si trasforma in materia, ed è proprio questa la poetica delle sue opere.

Le “Configurazioni strutturate” comprendono diverse dottrine e materie: la filosofia, la geometria, la matematica e proprio da queste Ornella Rovera attinge, per arrivare a delle composizioni che ci portano all’Hic et Nunc, al pensiero di cui parliamo, quello della vita.

Ornella sa utilizzare molto bene il materiale di riciclo e lo fa nel modo migliore possibile, le spirali ci avvolgono, come se ci abbracciassero, non importa che tipo di vita incontrino, la seguono e la inglobano. Ornella Rovera riesce a dare alle sue installazioni, un senso importante: il significato delle opere insieme al loro significante portano alla composizione finale, figlia di una elaborazione concettuale complessa.

Tutte le opere di Ornella Rovera ci rimandano al pensiero dominante, quello della vita. “Palafitte” è l’esempio della primitività prima e della grandezza poi dell’uomo, di quello che nei secoli ha fatto, fino ad arrivare anche per l’artista, ad un punto di non ritorno (forse).

Ornella ci lancia molteplici messaggi, tutti riguardanti la circolarità del sistema, si perché di questo si tratta, tornare alla Natura, all’essenza primordiale delle cose, Gea ce ne sta già chiedendo conto, non possiamo più fare finta di nulla. Questo messaggio echeggia fortemente anche in “Concrezioni”, bozzoli o pietre incave, non importa quello che ci vediamo è importante capire il messaggio che attraverso le “scaglie” Ornella riesce, grazie al suo virtuosismo da scultrice, a rendere quanto mai attuale.

Le installazioni di Ornella Rovera sono opere liriche, senza tempo, perché il messaggio che lanciano è anch’esso privo di tempo. Non c’è ripetizione nelle sue opere, ogni singola installazione anche se apparentemente può apparire simile, porta con sé degli elementi sempre differenti, frutto di un sforzo che si compie quotidianamente, e questo è molto importante, riuscire a dare sempre una “vita” differente e sempre nuova.

Claudia Migliore

 

Stralcio del testo di Claudia Migliore sulla rivista online Lobodilattice

Scaglie Party - Mutazioni di un materiale inedito per l'Arte è la bipersonale alla quale prendono parte le artiste Silvia Fubini e Ornella Rovera.

La mostra è realizzata  dal Politecnico di Torino e la Biennale di Tecnologia, il materiale offerto per la realizzazione delle opre è fornito da Dentys Recycling Italy.

Silvia Fubini e Ornella Rovera  hanno ciascuna perfezionato un percorso artistico ben preciso, netto e distinto tra loro.

 

Ornella Rovera invece, sceglie di mettere al centro di questa mostra delle installazioni dove, il pensiero dominante e centrale è quello della vita. Vita senza nessuna specificazione, non necessariamente vita umana, ma il pensiero di vivere, più alto eticamente rispetto a quello del vivere umano.

In fondo già lo stesso Hic et Nunc ci svela le opere di Ornella Rovera, queste spirali riempite di materiale plastico che non respingono ma accolgono, questi vuoti geometrici che diventano pieni, che ad uno sguardo attento lasciano sottendere un qualcosa di più, di non detto, che da parola diventa materia.

L'utilizzo della spirale è già di per sè vita, e il gesto compiuto di riempire questi incavi è poetico ed allo stesso tempo ancestrale. Come in una sorta di performance, il gesto di costruzione dell'opera è fondamentale ed automaticamente diventa pregno di simbologia, esaltando in questo modo l'evoluzione della vita stessa.

Ornella conosce bene le possibilità che il materiale di riciclo può dare alle sue opere ed infatti lo utilizza al meglio.  In "Palafitte" o in "Concrezioni", sempre il tema centrale è quello di cui parliamo: la vita. Quante vite riesce a farci percepire  Ornella Rovera? infinite, infinite come le possibilità di vedere un qualcosa che va oltre il visibile, Ornella, in dialogo personale con le sue opere, riesce a renderele corali, un unico corpus, indipendente dal tipo di forma che l'opera può assumere, che siano tubi o  bozzoli, più simili a pietre, poco importa, è il significato che insieme al significante danno un alto valore ai suoi lavori.

Il tema scelto da Ornella Rovera racchiude molteplici dottrine e materie: la filosofia, la matematica, la geometria tutte coniugate al presente, non dimenticando mai per un attimo chi siamo, verso cosa stiamo andando e per quanto tempo ancora potremo spingerci verso quell'andare sempre oltre. Le siue "Palafitte" sono l'elemento che ci rapporta alla vita umana, che rapporta l'uomo dalla sua primitività alla sua grandezza. Altamente simboliche, altamente evocative di un messaggio di salvataggio, di un equilibrio sospeso, in bilico, dove molteplici fattori possono spezzare questo sottilissimo equilibrio. Il richiamo  che viene lanciato non è muto ma grida intorno a sé,  come un eco che si ripete infinite volte.

Ecco come l'utilizzo del materiale di riciclo, le scaglie di plastica,  diventa fonte e linfa allo stesso tempo, ci porta a riflettere, ci richiama a fermarci, a pensare, a considerare che possiamo essere ancora in tempo, le sue installazioni sono un monito importante da non sottovalutare: l'evoluzione della Vita.

Claudia Migliore

 

Claudia Migliore - critico d'arte e curatore indipendente